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LA CANTINA
La storia di Villa Matilde comincia negli anni Sessanta con Francesco Paolo Avallone, avvocato e appassionato cultore di vini antichi, che, incuriosito dai racconti di Plinio e dai versi di Virgilio, Marziale ed Orazio sul vinum Falernum, decise di riportare in vita il leggendario vino scomparso al principio del secolo scorso. Coadiuvato da un gruppo di amici, tra cui alcuni docenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli, individuò, dopo anni di studio, le viti che avevano dato vita al Falerno in epoca romana: pochi ceppi sopravvissuti miracolosamente alla devastazione della filossera di fine Ottocento vennero ripiantati, con l’aiuto di pochi contadini locali, proprio nel territorio del Massico dove un tempo erano prosperati e fondò Villa Matilde.
Oggi l’azienda è guidata dai figli di Francesco Paolo, Maria Ida e Salvatore Avallone che con dedizione esclusiva proseguono il sogno e il progetto del padre raccogliendone l’importante eredità e guardando ancora oltre: dall’Ager Falernus si sono spinti sino alle province di Benevento e Avellino con nuove vigne, nuovi progetti e vini che raccontano l’identità forte della Campania Felix. Nel 2000 Villa Matilde ha infatti inaugurato Tenuta Rocca dei Leoni e nel 2004 Tenuta d’Altavilla, rispettivamente nel cuore del Sannio beneventano e nel distretto delle Docg irpine, in provincia di Avellino, avviando la produzione di nuovi vini.
L’importanza della qualità è la prima regola: Villa Matilde punta sulla classe, non produce vini seriali, ma vini d'élite apprezzati da chi di vino se ne intende. Al tempo stesso il pregio dell’uva che qui si produce e gli standard qualitativi elevatissimi non si traducono in costi proibitivi. I Vigneti con una densità di impianto di settemila ceppi ad ettaro sono allevati a Guyot a regime biologico.
Severus, fortis, ardens: così veniva definito l’antico Falerno, il vino più famoso della letteratura classica scomparso agli inizi del ‘900 e riportato in vita negli anni ‘70 nei vigneti delle colline di Villa Matilde, alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina.
Il legame con la cultura e le tradizioni del territorio è quindi il principio della storia e il fondamento della filosofia di quest’azienda. Il rispetto dell’Ambiente e uno sguardo spalancato sull’innovazione sono invece i suoi nuovi punti di forza. La ricerca costante e le tecnologie all’avanguardia colorano la tradizione con un’innovazione intelligente e dinamica attenta alla tutela del territorio.
Villa Matilde è una dichiarazione d'amore all'Ager Falernus, alla sua storia, ai suoi vitigni e ai suoi vini. I 75 ettari sono coltivati a falanghina del biotipo falerna e, a bacca rossa, aglianico e piedirosso sempre del biotipo falerno, oltre al primitivo che unito all' aglianico dà vita al Cecubo, altro vino di oraziana memoria rinato grazie all'opera di archeologia enologica condotta dalla famiglia Avallone. Nel 2009, Anno Internazionale del Pianeta Terra, Villa Matilde ha avviato “Emissioni zero”, un ampio progetto di sostenibilità ambientale che ha l’obiettivo di azzerare progressivamente le emissioni di gas serra e produrre vino in maniera eco-compatibile.